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IT ibrido: prendere il meglio del cloud pubblico, mantenendo una parte dell’IT in locale

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IT ibrido: prendere il meglio del cloud pubblico, mantenendo una parte dell’IT in locale

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Nelle aziende di oggi, alcuni workload appaiono più indicati per il cloud pubblico, mentre per altri può essere preferibile mantenere l’implementazione locale sotto il controllo dell’organizzazione IT. La soluzione? L’IT ibrido, che permette di prendere il meglio dei due mondi a tutto vantaggio di efficacia operativa e sicurezza

11 Maggio 2017

Oggi i manager IT si ritrovano a combattere con il continuo disallineamento tra capacità IT e spese in conto capitale. L’azienda ha bisogno di creare una base IT agile, capace di scalare velocemente per accogliere la crescita e supportare nuove iniziative. Nonostante questo, l’IT fatica a mettersi in pari a causa delle lungaggini del processo di approvvigionamento.

Per acquisire maggiore agilità IT in modo sostenibile, molti stanno spostando una serie di workload strategici sul cloud pubblico.

L’approccio funziona ma molte aziende hanno timori a livello di privacy, conformità, sicurezza, latenza, localizzazione e controllo. Questo white paper, fornito da Hewlett Packard Enterprise, spiega nel dettaglio i vantaggi dell’IT ibrido. Leggendolo potrete scoprire cosa fare per:

  • implementare un IT on-premise sfruttando l’agilità del cloud pubblico
  • ottenere un IT più flessibile e scalabile
  • distribuire la capacità in pochi minuti e gestire efficacemente i picchi di domanda
  • evitare le lungaggini delle procedure per l’approvvigionamento di risorse
  • migliorare il processo decisionale di pianificazione e gestione dell’infrastruttura

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